COSA ACCADE NEL MAGHREB?

25/02/2011 : 14:49

 COSA ACCADE NEL MAGHREB?

 

 

La rivolta del Nordafrica viene rappresentata al pubblico europeo con un senso di stupore, come se ciò che accade sia un fatto imprevedibile ed anomalo.L'Occidente( o meglio i governi occidentali) aveva ritenuto di poter perpetuare all'infinito la tresca con personaggi truculenti di propria fiducia, che garantivano governi finalizzati ai suoi interessi piuttosto che a quelli dei popoli governati. Ma il sistema di corruzione, di arricchimenti derivanti dai traffici personali dei vari rais, e di conseguente repressione, poteva reggere finchè non è comparsa la fame. Si può infatti sopportare l'ingiustizia ma non si può morire di fame.

Quanto torbidi fossero i rapporti dell'Occidente con i dittatori maghrebini è stato chiaramente dimostrato dalla sollecitazione israeliana a Mubarak di non abbandonare il potere.Che cosa importa se un capo di stato arabo non governa secondo regole di libertà e giustizia quando è in grado di contribuire alla perpetuazione dell'ingiustizia nei confronti del popolo palestinese, a cui si nega il diritto di possedere la propria terra e di avere un proprio stato? E Mubarak era il garante che il tradimento del popolo palestinese e degli altri stati arabi, effettuato con la pace separata fra Egiziani ed Israeliani nel 1980 con gli accordi di Camp David, fosse un dato di fatto definitivo.Un altro argomento equivoco e fuorviante è ripetutamente emerso in questi giorni nelle dichiarazioni di personaggi politici occidentali esprimenti preoccupazioni per il futuro soprattutto in relazione ad un ipotetico pericolo di forze fondamentaliste.

La qual cosa suona come una specie di auto giustificazione; è come se avessero detto:" Abbiamo sostenuto dei rais masnadieri per evitare che prevalessero quelli peggiori di loro". Giustificazione troppo machiavellica che contrasta con l'ipocrisia della proclamata necessità d'esportare la democrazia, giustificazione inaccettabile anche perchè bisognerebbe prima chiarire che cosa s'intenda per fondamentalismo, quali ne siano le cause e se fra esse non ci sia anche l'arroganza e la prepotenza dell'Occidente, e poi stabilire se il pericolo del fondamentalismo possa essere strumentalmente usato per le più squallide e spregiudicate manovre di politica estera.Potremmo parlare a questo punto di Berlusconi e di al-Qaddafi ma ce ne asteniamo perchè i fatti si commentano da sè, e, mentre Stati Uniti ed alcuni stati europei decidono fra di loro il da farsi, l'Italia isolata ed ignorata,come se non avesse interessi nel Mediterraneo,non solo non ha serie proposte da fare ma non ha nemmeno una credibilità per essere presa in considerazione.

 

25/02/2011

 


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